Mi piace tutto, le ragazze sono bellissime, il servizio ottimo. Non posso chiedere più di questa città.
Source: Hotel Antunović Zagreb
La sua statua si trova nel centro della piazza. Però il nome ufficiale della piazza è raramente in uso perché tutti la chiamano Piazza dei Fiori. Dal Trecento questa piazza ha ospitato diversi tipi di mercati, però il suo nome popolare lo deve ai numerosi negozi di fiori che la popolano. Nella parte settentrionale si trova la Chiesa Ortodossa della Santa Trasfigurazione costruita verso la fine del Ottocento sul posto della chiesa cattolica di Santa Margherita. L’atmosfera rilassata dei café all’aperto sulla piazza e lungo le vie circostanti è un esempio della cultura zagabrese rilassata e spontanea. Sorseggiando un café si concludono affari e si incontrano cari amici.
Il monumento che celebra uno dei maggiori poeti croati, Augustin Tin Ujević (1891 – 1955), è stato eretto vicino a Piazza dei Fiori nell’occasione del centenario della nascita del gran poeta. Era l’ultimo vero Bohémien, nel corso della sua vita ha sempre sfuggito alle convenzioni e viveva da vero poeta. I suoi versi, che parlano in maniera molto letterale di tutte le cose della vita, vengono insegnate ai ragazzi in scuola e tutti saprebbero recitare almeno uno dei suoi versi. Esiste una miriade di aneddotti legati alla persona di Tin, dal suo cappotto vecchio e grande, al suo cappello sempre in testa, al tempo che passava nelle osterie di Zagabria sorseggiando un bicchiere di vino. Tin rimarrà per sempre un perfetto esempio di nomade urbano.
Il passaggio che collega via Masarykova con via Varšavska prende il nome di Miškec e dietro il nome c’è una storia umana commovente. Miškec, di vero nome Mihael Erdec, era un acrobata circense nel periodo precedente alla Seconda guerra mondiale, ma un incidente lo ha ridotto a vivere per strada. Ha trovato alloggio nel locale delle caldaie del cinema situato nel passaggio. Faceva piccoli lavoretti manuali e suonava l’armonica a bocca. Quelli che se lo ricordano serbano soltanto bei ricordi di lui ed è noto anche il suo grande amore non corrisposto per Štefica Vidačić, la prima Miss Zagabria.
L’Ottagono, la più famosa galleria di Zagabria, deve il nome alla sua parte centrale, di forma ottagonale con il soffitto in vetro. Questa galleria commerciale collega la rumorosa e affollata Ilica con l’atmosfera rilassata di Piazza dei Fiori. L’imponente edificio ad uso abitativo e commerciale della exPrima Cassa di Risparmio Croata è stato eretto verso la fine dell’Ottocento in un tempo record di soli 15 mesi. Una costruzione così veloce è stata possibile grazie alle nuove tecnologie architettoniche.
Sicuramente la più famosa scultura contemporanea di Zagabria è il Sole Atterrato di Ivan Kožarić. Questa sfera dorata realizzata in fibra di vetro viene esibita per la prima volta di fronte al Teatro Nazionale Croato. Di seguito una versione nuova e più duratura della scultura, realizzata in bronzo, viene sistemata in via Bogovićeva. La scultura rappresenta un sole semplice ma allo stesso tempo insolito ed incuriosisce i passanti che la scorgono in mezzo alla foresta di tavolini, ombrelloni e sedie dei bar. Alcuni provano a farla rotolare, altri invece si chiedono quanto può valere una pepita d’oro così grande. Questa scultura ha anche ispirato la creazione del “sistema solare di Zagabria”: i nove pianeti del sistema solare sono stati disposti in giro per Zagabria secondo criteri rigidi di astrologia ed aritmetica calcolando la loro distanza rispetto al Sole, e trovarli tutti è una sfida particolarmente interessante per i più avventurosi.
L’angolo delle vie Bogovićeva e Gajeva dal 1936 viene accentuato dall’edificio residenziale-aziendale della Società culturale Napredak. L’edificio a sette piani con il solaio ovale è opera dell’architetto Stjepan Planić. Ai tempi della sua costruzione veniva considerato un vero e proprio grattacielo, e continua ad essere chiamato tale. La facciata dell’edificio ricorda la ruota dentata, una parte del marchio della Società Napredak. Il colore azzurro della facciata è un omaggio dell’architetto all’architettura tradizionale ed al solfato di rame. Nelle parti rurali della Croazia il solfato di rame si usa per la protezione della vite dalle malattie.